Saranno oltre ottomila a Genova e
in Liguria le persone in difficoltà che siederanno a tavola con
la Comunità di Sant'Egidio il 25 dicembre e nei giorni
immediatamente precedenti, in oltre cinquanta luoghi differenti,
per il tradizionale pranzo di Natale. Dalla basilica
dell'Annunziata ai Magazzini del Cotone, dalle residenze
sanitarie assistenziali agli istituti penitenziari di tutta le
Regione, grazie all'impegno di circa mille volontari.
Quest'anno, una grande novità: un pranzo sarà ospitato per la
prima volta nel salone di rappresentanza di Palazzo Tursi, sede
del Comune di Genova, per dare simbolicamente ai più fragili il
posto centrale nella vita della città. Nel corso degli anni il
pranzo di Sant'Egidio è diventato l'icona di un Natale in cui
nessuno è escluso, una sfida complessa in tempi segnati
dall'aumento della povertà e della violenza a livello mondiale.
Per tutti gli ospiti sarà preparato il pranzo della festa e
per ciascuno un regalo nuovo personalizzato perciò la Comunità
di Sant'Egidio ha lanciato un'appello a tutti per sostenere il
progetto e aiutare a non dire di 'no' a chi chiede aiuto. Sono
stati aperti punti di raccolta in città dove sarà possibile
donare in n particolare, sciarpe, foulard, cappelli, guanti,
prodotti di cosmesi, profumi, bigiotteria, borse, giocattoli,
tavolette di cioccolato, pandori e dolci natalizi.
"La festa che stiamo preparando - afferma il responsabile di
Sant'Egidio in Liguria Andrea Chiappori - è un messaggio di
solidarietà ma soprattutto di pace, in questo tempo attraversato
da troppe guerre e da una povertà crescente. Fare un piccolo
gesto gratuito di amicizia e di accoglienza è una rivolta alla
durezza di un mondo spietato contro i deboli e di contestazione
all'indifferenza e alla rassegnazione. Dire 'mi importa',
tendere la mano, per noi è il primo passo per costruire una
società migliore".
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