Giudizio immediato per Gian Paolo
Bregante, l'ex comandante di navi 72enne che a settembre ha
ucciso la moglie Cristina Marini a Sestri Levante (Genova). Il
processo inizierà il 20 maggio. Bregante, difeso dagli avvocati
Sara Bellomo e Paolo Scovazzi, nelle scorse settimane ha
ottenuto gli arresti domiciliari.
L'uomo, dopo avere sparato alla moglie, aveva chiamato i
carabinieri. Aveva sostenuto di averla uccisa perché lei non
voleva curare la depressione. Questo, secondo il suo racconto,
avrebbe comportato un peggioramento delle sue condizioni
rendendola sempre più insofferente e aggressiva.
"Non avevo mai pensato di ucciderla, al massimo in
quest'ultimo anno ho pensato un paio di volte di darle uno
schiaffo. Non so cosa mi è successo, alla fine sono esploso", le
sue parole davanti al giudice dopo l'arresto. Il giudice aveva
scritto che l'ex comandante aveva ucciso "in preda a un raptus".
Il processo si svolgerà davanti alla Corte d'assise di Genova
presieduta da Massimo Cusatti perché l'omicidio è aggravato dal
legame di parentela.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA