A due anni e mezzo dall'arresto in
flagranza di reato per corruzione si è chiuso stamani al
tribunale di Imperia con il patteggiamento dei principali
imputati il processo sulle tangenti negli appalti in alcuni
Comuni dell'imperiese. Nell'udienza preliminare davanti al gup
Massimiliano Botti sono stati dieci i patteggiamenti, due le
assoluzioni e un rinvio a giudizio.
L'inchiesta partita nel giugno del 2022 portò in carcere i
due principali imputati: l'ex sindaco di Aurigo Luigino Dellerba
sorpreso in flagranza di reato dai carabinieri mentre riceveva
una mazzetta di duemila euro dall'imprenditore Vincenzo Speranza
della Edilcantieri Costruzioni srl in cambio di lavori pubblici.
I due imputati oggi hanno patteggiato rispettivamente 2 anni e 2
anni e 6 mesi di reclusione, che sconteranno entrambi tramite
lavori di pubblica utilità.
Nel mirino degli inquirenti in particolare c'era
l'aggiudicazione dell'appalto per la messa in sicurezza
dell'area a rischio dissesto idrogeologico tra Rio Banco, Rio
Funtanetta e via Piave ad Aurigo: lavori per 282mila euro
affidati alla Edilcantieri Costruzioni di Speranza.
Un secondo ramo dell'inchiesta aveva esteso le indagini anche
all'ufficio tecnico del Comune di Castel Vittorio in val Nervia.
In questo caso a finire nei guai furono nuovamente i fratelli
Gaetano (2 anni) e Vincenzo Speranza, Fabrizio Rosa (rinviato a
giudizio il 4 marzo 2025), responsabile ufficio lavori pubblici
del Comune di Castel Vittorio, nonché rup per la procedura
negoziata inerente l'affidamento dei lavori pubblici ed Enzo
Macrì (assolto), amministratore unico della ditta Edilmac
costruzioni srl.
Il terzo filone dell'inchiesta riguarda una presunta combine
tra l'imprenditore Vincenzo Speranza e il geometra del Comune di
Imperia Marino Masi (2 anni). Secondo l'accusa Speranza e il
geometra si erano accordati per dissimulare la reale entità dei
lavori di manutenzione, affidati dal Comune di Imperia alla
Edilcantieri, presso il cimitero di Oneglia.
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