"Ho sentito più volte la candidata Silvia Salis, prima che fosse la candidata per il centrosinistra, pronunciare parole di elogio per l'operazione Palasport, eppure dalla coalizione continuo a ricevere attacchi che peraltro infangano il nostro operato".
Lo ha detto il vicesindaco reggente di Genova, Pietro Piciocchi, durante l'odierna seduta del consiglio comunale rispondendo a un'interrogazione di Fabio Ceraudo (M5s) in cui è stato chiesto se l'amministrazione abbia o meno ricevuto notifiche di indagine da parte della Corte dei Conti in merito alla compravendita dell'arena sportiva.
La procura della Corte dei Conti della
Liguria ha aperto un fascicolo di approfondimento sul palasport,
venduto dal Comune di Genova a Cds Holding per 14,2 milioni di
euro e poi riacquistato, dopo la ristrutturazione, a 23 milioni,
valore certificato dall'agenzia del Demanio e da quella delle
Entrate. "Continuiamo a non avere contezza di indagini da parte
della magistratura contabile che credo si sia mossa, come atto
dovuto, sulla base di alcuni esposti, quello che voglio dire è
che però non condivido questo approccio giustizista - continua
Piciocchi - che vi vede confidare in un soccorso, dalla
legittima attività degli organi giudiziari, alla vostra campagna
elettorale". La Corte dei Conti intende appurare se le somme
spese dal Comune con l'obiettivo di riprendere in mano pubblica
l'impianto sportivo del Palasport fossero giustificate. Secondo
il pentastellato Ceraudo "il Comune ha fatto un favore ai
privati". Ma Piciocchi replica: "Siamo molto sereni anche perché
c'è una doppia certificazione sul corretto valore dell'immobile,
poi posso accettare che si nutrano dubbi o si abbiano posizioni
diverse ma non posso accettare che si dica che abbiamo fatto un
favore ai privati, un'affermazione lesiva per cui non vorrei
essere costretto a prendere contromisure".
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