E' stato ritrovato a Santarcangelo di Romagna alle 14.20, coperto da 30 centimetri d'acqua, il corpo di Silvio Mannina, ultimo fidanzato di Lidia Nusdorfi, la milanese accoltellata a morte a Mozzate, l'1 marzo scorso, da Dritan Demiraj, il 29enne pasticciere albanese ex convivente e padre di uno dei sui figli, che ieri ha confessato il secondo delitto.
La sorella Simona se lo sentiva. "Silvio me l'hanno ammazzato, e il delitto è collegato a quello di Lidia" aveva ripetuto pochi giorni fa a 'Chi l'Ha Visto?' a cui si era rivolto dopo la scomparsa del fratello Silvio Mannina, trentenne bolognese.
Silvio era l'ultimo fidanzato di Lidia Nusdorfi, la donna assassinata alla stazione di Mozzate il primo marzo, ed era sparito nel nulla proprio in quei giorni. E' stato ucciso per la sola colpa di essere il compagno di Lidia, di una donna contro la quale si era scatenata la folle, violenta gelosia dell'ex convivente. Silvio Mannina è stato ucciso poco prima di Lidia, forse il 28 febbraio, in una cava di Sant'Arcangelo di Romagna.
Lo ha confessato Demiraj, interrogato dagli inquirenti comaschi nel carcere lariano. Il panettiere da qualche giorno era alle strette, dopo che il pm la scorsa settimana aveva a lungo interrogato la sua convivente, Monica Sanchi, riminese, la quale qualche indicazione evidentemente l'aveva fornita. Alla fine il panettiere ha ceduto e ha ammesso l'omicidio. Secondo la ricostruzione degli inquirenti Mannina, nelle intenzioni del panettiere, avrebbe dovuto attirare Lidia nella trappola mortale della stazione di Mozzate. Era stato invitato a Rimini dalla Sanchi, e condotto per un incontro con l'albanese nella cava di Sant'Arcangelo.
Qui gli era stato chiesto di contattare Lidia con il cellulare per un appuntamento, ma al suo rifiuto è nata una discussione, degenerata, durante la quale l'uomo è stato strangolato. "E' stato un delitto d'impeto" avrebbe detto Demiraj al pm, che ha poi scagionato la compagna, affermando che lei se n'era andata prima dell'omicidio. Con Mannina morto, ipotizzano gli inquirenti, l'albanese ha usato il suo cellulare per inviare un messaggio a Lidia Nusdorfi, invitandola a Mozzate, dove poi lui l'ha attesa e uccisa a coltellate. Quale sia stato esattamente il movente del delitto, non è stato ancora chiarito. Si pensa la gelosia, dopo che Lidia aveva scelto di abbandonare Rimini e di rifugiarsi dai parenti nel Comasco.
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