Il pm di Milano Fabio De Pasquale ha disposto la scarcerazione dei tre giovani arrestati ieri con l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale a seguito degli scontri con le forze dell'ordine nel quartiere Corvetto a Milano, dopo lo sgombero di due centri sociali. Da quanto si è saputo, la Procura ha disposto la liberazione dei tre giovani in quanto ha considerato le accuse a loro carico come fatti di lieve entità.
Milano ieri si è svegliata col fumo dei cassonetti in fiamme e con le barricate in strada, nel quartiere Corvetto, mentre in serata si sono registrati scontri tra antagonisti e forze dell'ordine in via Ausonio. L'ennesima giornata di tensione per gli sgomberi degli alloggi Aler di Milano inizia nel quartiere a sud-est della città dell'Expo 2015, tra gli abitanti delle case popolari e gli antagonisti inferociti per l'intervento della polizia che ha l'ordine di sgomberare i due centri sociali di via Ravenna: il Corvaccio al civico 30 e lo spazio anarchico occupato "Rosa nera" al 40. Il bilancio finale sarà di nove persone accompagnate in questura, tre delle quali arrestate e quattro denunciate. Sono tutti anarchici e alcuni già noti per disordini di piazza.
Gli agenti arrivano in zona alle 7 e capiscono subito che sarà una giornata difficile. Procedono allo sgombero del Rosa nera senza problemi, poi vanno al Corvaccio dove trovano all'interno nove persone: tre scappano sul tetto per rallentare le operazioni, gli altri si scagliano contro le divise. Tre ragazzi di 27, 28 e 33 anni sono arrestati per resistenza, violenza aggravata da lancio di oggetti e invasione di terreni ed edifici; due ragazzi di 23 e 26 anni e una ragazza di 21 sono indagati per stessi reati senza l'aggravante, mentre una 24enne (bloccata nel corso dei successivi tafferugli in strada) è accusata solo di violenza e resistenza. Sono le 9, all'esterno del Corvaccio arrivano una quarantina di militanti in sostegno ai compagni che danno il via agli sconti. Rovesciano i cassonetti, danno fuoco alla spazzatura, creano delle piccole barricate e iniziano a lanciare pietre e pezzi di ferro contro gli agenti in tenuta antisommossa che in risposta manganellano a corta distanza e gettano a mano lacrimogeni per allontanare i facinorosi. Due sono bloccati e accompagnati in questura, uno è rilasciato e l'altra è denunciata. Tra i contestatori ci sono molti occupanti abusivi delle case Aler e proprio loro si oppongono alla polizia in via dei Cinquecento mostrando uno striscione. Nonostante la tensione non si registrano feriti, solo qualche contuso tra i cittadini, che comunque non hanno richiesto l'intervento dell'ambulanza. Dopo alcuni minuti di scontro la situazione torna alla calma e alle 10.40 il gruppo si divide in due tronconi: i comitati di quartieri si fermano all'angolo tra via dei Cinquecento e via dei Panigarola, gli antagonisti partono in corteo fino a piazza Angilberto II dove restano in presidio per circa un'ora per poi fare ritorno in via Ravenna per dar forza ai tre compagni sul tetto. I tre scendono alle 19 per unirsi a un corteo in via Mompiani, la strada dove l'11 novembre scorso è stato assaltato il circolo del Pd da un gruppo di contestatori mascherati e dove ieri i carabinieri hanno eseguito quattro perquisizioni domiciliari nell'ambito dell'indagine che ha portato a denunciare due anarchiche di 24 e 28 anni per violenza privata, lesioni e danneggiamento. La difficile giornata di Milano, però, non è ancora finita. Altri momenti di tensioni si registrano infatti intorno alle 20.30 di ieri, in via Ausonio, dove un centinaio di persone arriva in corteo partendo proprio dal centro sociale il Corvaccio in via Ravenna. I manifestanti lanciano pietre, bottiglie e petardi contro gli agenti in tenuta antisommossa, che rispondono manganellando e lanciando a mano lacrimogeni. Il gruppo antagonista si scioglie alla fine nelle strade limitrofe, dopo aver danneggiato le vetrate di alcune banche e imbrattato con la vernice le vetrine di alcuni negozi.
Sul problema delle occupazioni abusive si è espresso ieri pomeriggio anche il prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca che ha presieduto un incontro in prefettura con Regione, Comune e Aler per la presentazione del 'Piano operativo di azione per la prevenzione ed il contrasto alle occupazioni abusive di alloggi di edilizia residenziale pubblica'. "Oggi non parte nessuna task-force e nessun blitz, per noi le occupazioni sono un problema di disagio e fragilità sociale", ha detto Tronca, che ha spiegato come gli sgomberi decisi settimanalmente dal tavolo tecnico-operativo della questura proseguiranno come da programma.
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