(di Andrea Gianni)
La studentessa bocconiana Martina Levato e il suo amante Alexander Boettcher, arrestati lo scorso 28 dicembre per aver aggredito con l'acido il 22enne Pietro Barbini a Milano, agirono "con freddezza degna di esperti criminali", con l'aiuto del presunto complice Andrea Magnani che avrebbe "contribuito in modo determinante e decisivo alla perpetrazione di un delitto tremendo e spregevole". E' il quadro che emerge dall'ordinanza di convalida del fermo di Magnani, impiegato di banca 32enne accusato di lesioni personali gravissime in concorso con la cosiddetta coppia diabolica, emessa dal gip di Milano Giuseppe Gennari. Martina e Alexander sono accusati anche degli agguati ai danni di altri due giovani: Stefano Savi, lo studente sfregiato nella notte tra l'1 e il 2 novembre, e il fotografo Giuliano Carparelli. Aggressioni che, secondo il gip, sono state compiute con "misure di cautela che si vedono solo in indagini di altro spessore".
Sullo sfondo ci sarebbero quindi "rapporti sessuali da ritenersi 'particolari', in un contesto di azione di rivalsa". Magnani ha ammesso di essere stato sul luogo delle tre aggressioni con l'acido e di essere l'autore delle telefonate che hanno attirato Barbini e Carparelli nella trappola. Nell'ordinanza il giudice si sofferma sul movente che lo avrebbe spinto ad assumere il ruolo di "ausiliario" della coppia. L'uomo, secondo il gip, ha agito per "compiacere l'amico" Alexander Boettcher "con il quale (...) ha una relazione di soggezione". La sua pericolosità sarebbe quindi "addirittura superiore a quella degli altri due" perché "si lascia coinvolgere non in una sola, ma in diverse vicende dai contorni foschi e criminali, senza la capacità e la volontà di dire di no".
Durante gli interrogatori (i verbali sono riportati nel provvedimento) Magnani si è definito "succube" dell'amico Alexander Boettcher. "Avevo soggezione - ha affermato - trovava sempre il modo di convincermi a fare anche cose che io non volevo fare". L'impiegato di banca, secondo il gip, "non è credibile" quando sostiene "di aver fatto tutto inconsapevolmente". "Egli afferma prima di avere partecipato a un orrendo delitto senza rendersene conto, come una marionetta nelle mani dei due grandi manipolatori - si legge nell'ordinanza - e poi dice di essere stato costretto a seguire il volere di quei due impressionanti personaggi criminali". Secondo il giudice "mente come ha mentito nel corso dell'ultimo mese e come ha continuato a mentire nel corso dell'interrogatorio di garanzia". Magnani, infatti, aveva "una chiarissima percezione del rischio che andava correndo". Domani, durante l'udienza del processo con rito abbreviato a carico di Martina Levato e Alexander Boettcher, imputati per l'aggressione a Barbini, il pm di Milano Marcello Musso probabilmente chiederà l'acquisizione dei verbali degli interrogatori di Magnani. Inoltre una delle vittime della coppia diabolica, Stefano Savi, verrà ascoltato nei prossimi giorni dagli inquirenti. Dai suoi racconti potrebbero emergere altri particolari sull'agguato.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA