Altri sei mesi per indagare
sull'omicidio di Lidia Macchi, la studentessa massacrata con 29
coltellate nel gennaio 1987. A disporre la proroga dell'
inchiesta è stato il gip di Varese Anna Giorgetti, accogliendo
la richiesta del sostituto pg di Milano Carmen Manfredda, che
coordina l'indagine riaperta a distanza di anni e sfociata lo
scorso gennaio nell'arresto di Stefano Binda, accusato di aver
violentato e ucciso la giovane. La ragione per cui il pg ha
chiesto ancora sei mesi prima di chiudere l'inchiesta con il
deposito degli atti, sono i "tempi lunghi" per ultimare gli
accertamenti in corso sulla salma della vittima riesumata lo
scorso 22 marzo. Deve ancora essere depositata, inoltre, la
relazione dei consulenti della Procura generale che si stanno
occupando delle analisi sui coltelli sequestrati nei mesi scorsi
in un parco di Varese dove, secondo un'ipotesi investigativa,
Binda potrebbe aver nascosto l'arma trent'anni fa, nei giorni
successivi all'omicidio.
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