Per dimostrare le condizioni fisiche in cui si trovava Fabiano Antoniani, noto come dj Fabo, morto col suicidio assistito in una clinica svizzera, e la lunga agonia a cui sarebbe andato incontro nel morire senza supporto medico-farmacologico, in aula a Milano verrà proiettato il video choc dell'intervista rilasciata dal 40enne a 'Le Iene'. Lo hanno chiesto e ottenuto i pm Tiziana Siciliano e Sara Arduini nella prima udienza del processo a Marco Cappato imputato per aiuto al suicidio davanti alla Corte d'Assise. Nel giorno in cui si apre il processo, l'associazione Luca Coscioni ha dato vita a una "campagna sul web con l'hashtag #ConCappato, per quanti vorranno sostenere simbolicamente sui social o più concretamente con una donazione sul sito concappato.associazionelucacoscioni.it la coraggiosa azione legale".
Il processo potrebbe arrivare a sentenza già tra gennaio e febbraio, dopo due udienze, il 4 e il 13 dicembre, dedicate all'ascolto dei pochi testimoni, tra cui anche il medico-anestesista Mario Riccio che seguì il caso Welby, la madre e la fidanzata di Antoniani (non erano in aula oggi), e alla proiezione del video choc. Questo processo, come ha spiegato Cappato ai cronisti dopo la breve udienza, "sarà un'occasione pubblica per verificare per le persone che soffrono e per i malati terminali quali sono i diritti di scelta sull'interruzione delle sofferenze, ma anche per chi vuole vivere". La Corte, presieduta da Ilio Mannucci Pacini, ha ammesso tutti i testi e i documenti richiesti come prove da Procura e difesa.
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