"Oggi, un'altra bella disobbedienza
civile, qualificherebbe la Chiesa di Francesco. Telefona a tutti
i vescovi, sappi che noi ci siamo, e poi vai davanti alla barca
e costituisciti. Poi, allarga le braccia e fatti 'legare'". Così
il presidente della Fondazione Exodus, don Antonio Mazzi, ha
deciso di rivolgersi in una lettera al presidente della Cei
Gualtiero Bassetti, parlando della situazione dei migranti da
giorni a bordo della nave Diciotti, ormeggiata nel porto di
Catania. "Credo sia arrivato il momento di passare dalle parole
ai fatti - scrive don Mazzi -. Le 150 persone che sono nella
Diciotti da giorni, non possiamo accontentarci di farle
sopravvivere, tra gli stenti più dolorosi". "Mi rifiuto di
pensare - ha proseguito - che l'Italia possa essere svenduta a
questi politici, fino a ieri arruffapopoli ed oggi capi
bastione, sepolti tra gente che ha confuso l'Africa, il dolore,
la tirannia, la fame, lo spavento, quasi fossero giochi da
cortile e chiacchiere da osteria".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA