Sviluppare con serenità le capacità
naturali dei bambini valorizzando o ancora meglio accettando
intuito, emozioni, esperienza, vissuto. Ed abbattendo il mito o
il culto dello studio tradizionale, delle verifiche continue,
dei codici numerici. Con l'obiettivo di portare chi frequenta le
scuole dell'infanzia e le elementari a 'spiccare il volo', a non
avere paura del fallimento, ad andare in classe con il sorriso.
E' questo lo scopo del Metodo Analogico di cui si è parlato a
Milano in una due giorni di formazione con 1.500 maestre. Un
modo di studiare che "può cambiare la vita".
Elaborato una ventina d'anni fa dal pedagogista e maestro a
sua volta Camillo Bortolato e portato avanti da Liana Baldan e
Mariarosa Fornasier, insegnanti che sul tema hanno fatto ricerca
e ragione di lavoro sul campo, oggi viene applicato - secondo
quanto spiegato - dalle docenti a oltre un milione di studenti
di materne ed elementari e probabilmente nel 20% delle classi.
Rientra infatti nella libertà d'insegnamento.
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