Fu il Banco Popolare, poi diventato Banco Bpm dopo la fusione, a proporre a Vasco Rossi l'acquisto di diamanti a prezzi gonfiati e la rockstar avrebbe versato con tre bonifici il 20 luglio 2009, il 22 marzo 2010 e il 14 ottobre 2011, rispettivamente 1,043 milioni di euro, 520 mila euro e poco più di un milione.
E' uno dei dettagli che emerge dalle carte dell'inchiesta della Procura di Milano che ieri ha portato la Gdf ad eseguire un maxi sequestro, anche a carico di 5 banche, tra cui lo stesso Banco Bpm, da oltre 700 milioni per una presunta truffa sui preziosi presentati come "investimento", mentre valevano fino all'80% in meno di quanto i clienti li pagavano.
"Nella mia carriera ed esperienza bancaria non ho mai
visto alcun prodotto che garantisse alla banca un rendimento del
15%", ha messo a verbale un direttore di filiale del Banco
Popolare (ora Banco Bpm), spiegando agli investigatori quanto
fosse redditizia, in termini di "commissioni" per gli istituti
di credito, la vendita di quelle pietre.
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