"Non siamo sacrificabili" lavorando
nelle fabbriche nonostante il coronavirus: è questo il motivo -
denuncia la Fiom-Cgil - per cui sono entrati in sciopero, dopo
ieri anche oggi, i lavoratori di diverse aziende metalmeccaniche
di Milano e provincia. "Non accettiamo lezioni da chi non ha
rispetto per le lavoratrici e i lavoratori", sottolinea il
sindacato.
"In una situazione di emergenza come questa - si legge in un
comunicato - non si possono usare due pesi e due misure: da una
parte i cittadini, cui viene giustamente chiesto di 'restare a
casa', dall'altra i lavoratori, in maggioranza operai (quelli
che non possono utilizzare lo smart working) obbligati a recarsi
e restare in azienda, spesso in assenza delle condizioni di
sicurezza previste dai decreti". Oggi sono scesi in sciopero i
lavoratori della Electrolux di Solaro (700, in maggioranza
donne, e con lavoro alla catena), quelli della Lobo di Cornaredo
e della Tecnomagnete di Lainate. Lunedì incroceranno le braccia
i lavoratori della Lear Corporation di Pozzo d'Adda .
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