"Gli studi legali non possono
chiudere del tutto, come gli studi notarili, e credo che
l'interpretazione del provvedimento sia senza possibilità di
equivoci, ossia che si possa andare nel proprio studio per gli
affari urgenti, ad esempio per ritirare fascicoli urgenti che
non sono digitalizzati". Così il presidente dell'Ordine degli
Avvocati di Milano, Vinicio Nardo, parlando con l'ANSA, legge la
disposizione contenuta nell'ultima ordinanza della Regione
Lombardia che ha decretato, tra le altre cose, la chiusura delle
"attività degli studi professionali salvo quelle relative ai
servizi indifferibili ed urgenti o sottoposti a termini di
scadenza". "Gli avvocati - chiarisce Nardo - ovviamente ora sono
smarriti, impauriti e stanno aspettando anche di conoscere il
provvedimento nazionale del Governo sulla chiusura delle
attività". Un provvedimento che il presidente dell'Ordine dei
legali milanesi spera resti in linea con l'ordinanza lombarda
che, in pratica, lascia aperta la possibilità di accedere agli
studi limitatamente a quelle pratiche che non possono essere
rimandate, anche perché sottoposte a scadenze improrogabili.
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