Non c'è "nessun male" a definirsi antifascista, però "io non ho definizioni in questo senso: io non distinguo persone tra fascisti e antifascisti. Le persone non le distinguo se non per uomo, donna e persone perbene". Lo ha detto il candidato sindaco per il centrodestra a Milano Luca Bernardo, rispondendo ad alcuni giornalisti che a margine di un appuntamento elettorale al centro commerciale Portello gli hanno chiesto se si definisse antifascista. "Certo che c'è differenza, se vogliamo stare sul semantico, ma arrivando dalla società civile credo che la mia storia di medico parli da sola. Io mi definisco Luca Bernardo che arriva dalla società civile. Ho fatto il medico, il Covid, e sto nel sociale da più di 30 anni.
Non distinguo le persone dal colore ma per competenza e valore umano. Non guardo al colore politico e spero che l'area moderata di sinistra si sposti durante le elezioni, e soprattutto dopo, per darci una mano". "Io non mi definisco né A, né B, né Z. Mi definisco un cittadino aperto e liberale, la libertà conquistata grazie ai nostri nonni dobbiamo portarla sempre avanti".
"Dispiace che la destra abbia schierato un candidato che non rende onore alla grande storia democratica di Milano, medaglia d'oro per la Resistenza. Parole indegne per un candidato sindaco che oggi dovrebbe parlare solo per scusarsi con i milanesi" ha commentato la presidente dei senatori del Pd Simona Malpezzi.
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