Letizia Moratti ha rassegnato le dimissioni da assessore al Welfare e vicepresidente di Regione Lombardia e mette un punto alla lunga contesa che la vedeva da mesi in attesa di una risposta dal centrodestra alla sua disponibilità a candidarsi alle Regionali del 2023. E probabilmente la candidatura ci sarà ma con altre alleanze e altre prospettive. E l'attenzione benevola di Carlo Calenda.
Moratti esce dalla giunta sbattendo la porta per dare anche "un forte segnale rispetto alle lentezze e alle difficoltà nell'azione di questa amministrazione" che a suo avviso "non risponde più all'interesse dei cittadini".
Una decisione che giustifica non solo col "venir meno" del rapporto di fiducia con Fontana, che un mese fa aveva a sua volta rimesso nelle mani della coalizione la revoca delle deleghe della vicepresidente, ma anche alla luce di "provvedimenti contradditori assunti in materia di lotta alla pandemia", come la "scelta di anticipare il reintegro dei medici e sanitari non vaccinati o il condono sulle multe ai no vax", esempi "emblematici di una diversa impostazione politica".
Lombardia, Fontana: 'Moratti ormai vicina al centrosinistra, perplesso da sue critiche'
"I dubbi che avevo espresso sul posizionamento politico di Letizia Moratti erano fondati. È chiaro che guarda verso sinistra e non da oggi": così il presidente della Lombardia Attilio Fontana dopo le dimissioni di Letizia Moratti.
Sarà Guido Bertolaso il nuovo assessore al Welfare della Lombardia. Lo ha nominato il presidente della Regione Attilio Fontana dopo le dimissioni di Letizia Moratti. "Procediamo immediatamente alla nomina di un assessore al welfare che si occupi, senza distrazioni politiche, esclusivamente dei bisogni dei cittadini a partire dagli interventi sulle liste di attesa - ha spiegato Fontana - Per questo, dopo aver informato i leader del centrodestra, ho deciso di affidare la delega del Welfare al dott. Guido Bertolaso, protagonista della campagna vaccinale in Lombardia e profondo conoscitore della macchina operativa della sanità lombarda".
"Guido Bertolaso è un generoso e competente servitore dello Stato. È stato un eccellente capo della Protezione civile nei miei governi e poi un efficientissimo commissario per i vaccini contro il Covid per la Regione Lombardia, ma, prima di tutto, è un medico. Sono contento che abbia accettato di diventare assessore alla Sanità della Lombardia. A lui i migliori auguri di buon lavoro". Lo scrive sui social il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi.
La nota di Letizia Moratti
L'impegno dei mesi scorsi (sul Covid) "ha portato la Lombardia ad essere tra le prime aree al mondo per adesione e copertura: un successo di cui essere fieri e che ora viene messo in discussione da provvedimenti che non condivido", ha aggiunto Moratti. "Da una parte - ha proseguito - prendo positivamente atto che la linea da me stabilita per i cittadini lombardi è stata quella di seguire il parere degli esperti della Cabina di Regia lombarda che ho attivato sull'obbligo delle mascherine in ospedali e Rsa"; dall'altra, "registro con preoccupazione la scelta di anticipare il reintegro dei medici e degli altri professionisti della sanità non vaccinati, il condono sulle multe ai no vax e la diversa sensibilità sull'importanza dei vaccini". Esempi "emblematici" di una "diversa impostazione politica in questo ambito". Moratti assicura comunque un "ordinato passaggio di consegne" relativo alla sue deleghe di assessore al Welfare: "Mi riferisco a temi e politiche che mi stanno particolarmente a cuore, oggetto delle mie ultime proposte di delibere che riguardano importanti investimenti pubblici per la salute dei cittadini, per la realizzazione di ulteriori Case di Comunità e per ridurre drasticamente le liste di attesa negli ambulatori".
Le dimissioni di Letizia Moratti da assessore al Welfare e vicepresidente di Regione Lombardia "è chiaro che erano un qualcosa da me atteso. Moratti ha fatto quello che non ha avuto il coraggio di fare Fontana, cioè di prendere atto che non c'era più fiducia". Così il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha commentato le dimissioni di Letizia Moratti. "Perché il rapporto fiduciario non c'era, l'ho detto più volte tempo fa, un assessore non è eletto ma nominato sulla base di un rapporto fiduciario dal sindaco o dal presidente della regione - ha concluso -. Mi viene da dire che le cose stavano così ormai da parecchio tempo".
"Letizia Moratti è stata coraggiosa nel rassegnare le dimissioni dal pessimo governo di Attilio Fontana. Moratti ha svolto un ottimo lavoro nel corso della campagna vaccinale, che prima di allora era in un caos indegno per una grande Regione europea. Sono certo che in futuro potrà dare un contributo positivo nella politica regionale o nazionale." Così in una nota il leader del Terzo Polo Carlo Calenda.
"Dopo i fatti di oggi riteniamo che questa disastrosa esperienza di governo debba terminare. Attendiamo le dimissioni a ruota dello sfiduciato presidente Fontana, alla guida di una Giunta inoperosa e bloccata dalla fuga degli assessori verso il Parlamento". Lo scrive in una nota il capogruppo del Movimento cinque stelle in Lombardia, Nicola Di Marco.
"La decisione di Letizia Moratti di dimettersi da vicepresidente e assessore al welfare di Regione Lombardia dimostra coerenza e coraggio". Lo afferma Mariastella Gelmini, vicesegretario nazionale e portavoce di Azione.
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