Per non trasformare il processo e
l'imputato in "vittime della vicenda" è "necessario (..)
garantire il sereno svolgimento dei procedimenti penali in tutte
le sue fasi, anche endoprocedimentali". Lo scrive in una nota la
Giunta di Milano dell'Anm, in riferimento alla delibera di
astensione dall'attività giudiziaria per il 4 marzo prossimo,
adottata dalla Camera Penale in merito alla nuova indagine sul
caso di Alessia Pifferi a carico della sua avvocatessa Alessia
Pontenani e di due psicologhe.
L'Associazione nazionale magistrati milanese ha inoltre
ribadito "la centralità, per tutta la magistratura, del valore
della funzione difensiva, in ossequio a quanto previsto dagli
articoli 24 e 27 della Costituzione, cui quotidianamente ogni
magistrato si deve impegnare, lealmente, a dare attuazione".
Nella nota inoltre si ribadisce che "accertare la verità è
infatti l'obiettivo di ogni indagine e di ogni processo; ciò non
può che avvenire, tuttavia, in un ambiente privo di
condizionamenti, che consenta lo svolgimento disteso e pacifico
del processo, senza che nessuno vi interferisca, proprio a
garanzia dell'equilibrio delle decisioni e della piena
esplicazione del diritto di difesa".
L'Anm del capoluogo lombardo ha sottolineato poi che "la
presunzione di non colpevolezza e la parità delle parti nel
processo sono principi cui tutti gli operatori del diritto hanno
il dovere di conformare la propria attività; allo stesso tempo,
- prosegue la nota - se da un lato l'operato dell'Ufficio di
Procura deve essere tenuto distinto dalle valutazioni del
singolo magistrato all'interno del procedimento (e a tal
riguardo è proprio l'articolo 15 della Circolare del Csm
sull'organizzazione degli uffici di procura a consentire di
ricondurre ad unità l'azione penale nel caso di violazione dei
principi e criteri stabiliti dal Procuratore), dall'altro deve
essere ribadito che solo un ambiente giudiziario sereno, privo
di condizionamenti e turbamenti esterni - anche sotto forma di
auspici - è in grado di garantire l'effettività dei principi
sopra richiamati e l'equilibrio delle decisioni dei giudici e
dei dirigenti degli uffici".
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