Punta anche ad insegnare alle nuove
generazioni il valore dei diritti, della non violenza e del
rispetto delle persone fragili e in difficolta con un progetto
che vuole fare tappa nelle scuole e nei club sportivi di tutta
Italia, Olga, l'associazione di promozione sociale che ha poco
più di un mese di vita.
Fondata da Giuseppe Delmonte e dedicata alla madre Olga,
uccisa nel 1997 a colpi di ascia per strada da suo padre dal
quale viveva separata, l'associazione è stata presentata alla
città di Milano due giorni fa. Nella cornice della Società
Umanitaria, la squadra al completo, ha illustrato il progetto
che prevede, oltre che nelle aziende, incontri soprattutto con
studenti e professori per indirizzare i giovani a individuare
quali sono i loro diritti, a condividerli con gli altri e a
farli rispettare dentro e fuori l'ambiente scolastico. Perciò è
stato reclutato un team di esperti che attraverso attività
psicologiche, pedagogiche, psico-sociali, legali, educative e
formative, inclusi colloqui con le forze dell'ordine, mira alla
prevenzione ed alla cura della salute psicofisica personale di
chi ha subito o continua a subire ricatti, violenze, e soprusi.
E questo con l'obiettivo di diventare un punto di riferimento
per tutte le vittime di qualsiasi genere di maltrattamenti:
violenza domestica, minacce fisiche, molestie sessuali e
stalking, specie per quanto riguarda donne e la comunità Lgbt
In tal modo il dramma vissuto in prima persona da Delmonte
dal giorno in cui rimase orfano insieme ai suoi due fratelli si
trasforma in una occasione per aiutare. Quando sua madre fu
assassinata da suo padre non esisteva neppure la parola
femminicidio, ha sempre dichiarato. "Noi tre figli fummo
lasciati soli: ci avevano dato la scorta per 4 giorni perché mio
padre era latitante e si era nascosto in Sicilia. Dallo Stato
non arrivò né sostegno economico né psicologico". Furono anni
difficili, di lotte giudiziarie che si sono chiuse con la
condanna all'ergastolo del padre, di denunce, rinunce, sogni
spezzati.
"Cara mamma Olga - sono oggi le parole di Delmonte - porterò
la tua storia, la tua fame di libertà in giro per l'Italia e non
solo. Con la speranza di cambiare la società."
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