Con il progetto "Museo oltre i
confini", il Bagatti Valsecchi festeggia 30 anni di apertura.
Erano gli anni Ottanta del XIX secolo e nel cuore di Milano, tra
via Gesù e via Santo Spirito, i fratelli baroni Fausto e
Giuseppe Bagatti Valsecchi ristrutturarono la dimora della loro
famiglia ispirandosi al Rinascimento lombardo. Iniziarono così a
collezionare dipinti e manufatti quattro-cinquecenteschi e in
circa vent'anni allestirono una casa unica nel suo genere, al
cui ingresso posero un motto latino che ancora oggi accoglie i
visitatori: 'Amicis pateo aeternumque patebo', 'Sono aperta agli
amici e sempre lo sarò'.
Dopo la morte di Fausto e di Giuseppe, la Casa continuò a
essere abitata dai loro eredi sino al 1974, quando decisero di
donare le collezioni a una Fondazione, mentre il Palazzo fu
alienato alla Regione Lombardia, la quale si impegnava a
ospitare in comodato perpetuo e gratuito le raccolte all'interno
degli appartamenti storici al piano nobile del Palazzo, così da
preservare lo stretto rapporto tra collezione e ambienti voluta
dai due collezionisti. Fu così che il 22 novembre 1994 aprì per
la prima volta al pubblico il Museo Bagatti Valsecchi.
Oggi saranno gli operatori museali a recarsi nelle aule
scolastiche con i laboratori "Progetta la tua casa museo" e
nelle biblioteche, per poi invitare i partecipanti a visitare il
Museo e le sue collezioni. Le celebrazioni culmineranno tra il
20 e il 24 novembre, con visite guidate gratuite con ingresso
ridotto, l'esibizione di voce e pianoforte di Giuseppe Anastasi,
una conferenza dedicata a Pier Fausto Bagatti Valsecchi,
fondatore del Museo da poco scomparso.
I festeggiamenti sono resi possibili con il sostegno di
Regione Lombardia e il patrocinio del Comune di Milano e della
Camera di Commercio di Milano Monza e Brianza.
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