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La Lombardia contro le baby gang, modificata legge regionale

La Lombardia contro le baby gang, modificata legge regionale

Prevenzione, formazione e lavori per minori autori di reato

MILANO, 26 marzo 2025, 18:45

Redazione ANSA

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"Baby gang" nel mirino.

La legge regionale della Lombardia 1/2017 cambia nome e non riguarda più soltanto il bullismo e il cyberbullismo ma d'ora in poi mette in campo e sostiene anche nuovi interventi destinati a prevenire e contrastare il "fenomeno delle baby gang che compiono atti illegali o criminali".

Lo ha deciso la commissione regionale Cultura, approvando a maggioranza le modifiche alla legge con l'introduzione di integrazioni e miglioramenti rispetto al testo del 2017.
    "Esprimo soddisfazione per un provvedimento che focalizza ulteriormente l'attenzione su un tema particolarmente delicato e che interessa da vicino famiglie e giovani - sottolinea la presidente della commissione, la consigliera di FdI Anna Dotti - evidenziando la necessità di fare sinergia per promuovere la cultura della prevenzione e della legalità".
    Quello delle baby gang "è un problema nazionale, particolarmente diffuso nelle grandi città e nelle periferie nel Nord Italia, e va affrontato con determinazione per evitare che questo fenomeno dilaghi ulteriormente. Bene l'approvazione di oggi in Commissione della nostra proposta di legge, una iniziativa fortemente voluta dalla Lega che si batte da anni per contrastare le violenze e gestire i reati commessi dai minori - molto spesso di origine nordafricana" commentano gli esponenti leghisti Floriano Massardi, relatore del provvedimento, e il capogruppo Alessandro Corbetta.
    In particolare, le misure approvate riguardano la prevenzione sociale nelle aree dove è più diffusa la presenza di bande minorili e la riqualificazione degli spazi attraverso il sostegno di iniziative urbanistiche, culturali, educative, sociali e sportive. La nuova legge prevede anche sportelli di ascolto e aiuto, percorsi di servizio sociale obbligatorio o di lavoro socialmente utile per i minori autori di reati e percorsi di formazione, informazione e sensibilizzazione per operatori sanitari, sociali, sportivi, economici e per gli agenti della polizia locale.
   

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