E' attivo a Città di Castello un
impianto per produrre fino a 4,,500 tonnellate annue di
biometanolo da biogas. Messo a punto dal Politecnico di Milano e
dalla Fattoria Autonoma Tabacchi, utilizza la tecnologia
Bigsquid (Biogas-to-liquid) ed è stato presentato all'assemblea
annuale di Confagricoltura. Il biometanolo - spiegano al Polimi
- si può utilizzare come "fuel avanzato per la decarbonizzazione
dei trasporti agricoli e industriali" e come "biochemical carbon
negative (-88%)" per intrappolare la Co2.
Un combustibile "molto più green del metanolo fossile",
secondo l'università milanese, che a parità di costi risulta
essere anche "un buon investimento". Ipotizzando infatti di
venderlo allo stesso prezzo del metanolo fossile, che oscilla
tra 450 e 550 euro la tonnellata, ogni impianto di biometanolo
da biogas sarebbe in attivo economico "per la prima volta senza
incentivi".
Con la produzione di biometanolo si potrebbe inoltre evitare
la dismissione circa mille impianti italiani di biogas in
scadenza di incentivo, che non potranno essere convertiti alla
produzione di biometano e dopo 15 anni andrebbero
inevitabilmente spenti. Se la tecnologia Bigsquid fosse
applicata a 1/3 degli impianti italiani (circa 600) si
potrebbero produrre fino a 3 milioni di tonnellate l'anno di
biometanolo. Un milione coprirebbe l'attuale fabbisogno
nazionale e il resto potrebbe essere esportato o utilizzato come
additivo sostitutivo nelle benzine per renderle più
ecocompatibili.
La tecnologia Bigsquid è stata ideata dal Centre for
Sustainable Process Engineering Research (SuPer) del Politecnico
di Milano diretto da Flavio Manenti e brevettata dal Technology
Transfer Office (Tto) dello stesso Polimi.
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