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In evidenza
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In collaborazione con Università Cattolica del Sacro Cuore
Le competenze digitali di tipo
comunicativo e relazionale hanno un impatto positivo
sull'apprendimento e sul rendimento scolastico. Lo rileva la
ricerca di tre anni ySkills (2021-2023) che ha coinvolto bambini
e adolescenti tra i 12 e i 17 anni in sei paesi europei
(Estonia, Finlandia, Germania, Italia, Polonia e Portogallo),
presentata all'Università Cattolica. Gli adolescenti italiani
hanno generalmente buone competenze comunicative e di
interazione (62%), e scarse competenze informative e di gestione
della navigazione (31%). Le competenze creative e di produzione
dei contenuti sono al 32%.
Diversi fattori contribuiscono al loro sviluppo. Le
differenze di età: i più giovani hanno mostrato un aumento più
rapido nel livello di competenze digitali. Le differenze di
genere mostrano che, in media, i ragazzi tendevano a ottenere
punteggi più alti nella maggior parte delle dimensioni di
competenze digitali. Uno status socioeconomico alto è associato
a una crescita delle competenze informative. Lo studio ha
dimostrato come i rischi online crescono nei tre anni di
osservazione: dai contenuti d'odio (74% dei ragazzi li ha visti
almeno una volta negli ultimi 12 mesi), alla pornografia (76%),
e ai contenuti dannosi per la salute, come quelli che promuovono
autolesionismo e anoressia o bulimia (71%). A livello
individuale però non è stato osservato alcun impatto diretto
delle competenze digitali su nessuna delle dimensioni del
benessere. L'unica eccezione è stata un aumento del rendimento
scolastico percepito, influenzato da maggiori competenze
comunicative. "É stato sorprendente osservare che, se un
intervistato acquisiva maggiori competenze comunicative e
relazionali riferiva progressivamente anche un miglior
rendimento scolastico - ha commentato Giovanna Mascheroni,
coordinatrice italiana del progetto e sociologa del'Ateneo -.
Questo ci spinge a riformulare il giudizio negativo sulle
attività e le competenze comunicative: non solo non peggiorano
il rendimento scolastico, ma sembrano favorire il benessere
cognitivo".
In collaborazione con Università Cattolica del Sacro Cuore
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