"Prima faremo il censimento dei danni, poi, compatibilmente con le difficoltà che abbiamo nei vari territori ci sarà l'impegno da parte del Governo". Così il presidente del consiglio Matteo Renzi, dopo la visita nella zona alluvionata di Senigallia.
L'emergenza legata ai black-out elettrici a Senigallia è stata dichiarata ''chiusa'' dall'Enel: ''la quasi totalità delle utenze è stata rialimentata - informa l'azienda elettrica -, salvo due cabine che verranno provvisoriamente servite installando gruppi elettrogeni in attesa dell'ultimazione dei lavori''.
Le previsioni meteo indicano un leggero miglioramento, ma la criticità idrogeologica rimane alta, perché i terreni sono imbevuti d'acqua e rischiano di non assorbire nuove precipitazioni. La Protezione civile porta acqua, viveri e medicinali nelle frazioni isolate, e continua il lavoro no stop di centinaia di vigili del fuoco (giunti anche da Emilia Romagna, Umbria, Abruzzo e Friuli) volontari, uomini delle forze di polizia e del Soccorso Alpino. Danni per la tracimazione in più punti dei corsi d'acqua, o per l'allagamento di cabine Enel, si sono avuti anche a Jesi, Osimo, Porto San Giorgio, Porto Sant'Elpidio e Pesaro. Smottamenti di terreno si registrano anche nel Fermano e nel Maceratese. Una grossa frana ha ostruito a Trisungo la Strada statale Salaria, e un ponte sull'Ete è crollato a Sant'Elpidio a Mare, per fortuna senza travolgere auto. I caselli di Senigallia dell'autostrada A14 sono stati riaperti nella notte, e la viabilità è regolare anche sulla Statale Adriatica. Il presidente della Regione Gian Mario Spacca chiederà lo stato di emergenza e calamità: i ministri Galletti e Martina sono attesi nelle Marche entro la prossima settimana, per una prima valutazione congiunta del disastro.
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