Il Pd e le forze politiche che hanno sostenuto il presidente uscente della Regione Gian Mario Spacca depositeranno domani le firme per chiederne le dimissioni dopo la decisione del governatore di candidarsi per il terzo mandato con Fi e Ncd. Ne bastano 9 (un quinto dei consiglieri) per chiedere che il documento di sfiducia (non è ancora chiara la formula, probabilmente sarà una mozione) venga discussa in Consiglio, dove per essere approvata avrà bisogno di 22 voti, la maggioranza assoluta.
Lo hanno annunciato oggi in una conferenza stampa il
segretario regionale del partito Francesco Comi, il presidente
del Gruppo Mirco Ricci e il vicepresidente della giunta Antonio
Canzian, presenti anche gli assessori Dem.
Un atto di natura prettamente politica, dato che il Consiglio
è sciolto e può essere riconvocato solo per atti indifferibili e
urgenti. Bisogna vedere se la mozione di sfiducia motivata
rientri o meno tra questi atti. L'auspicio del Pd è che sia
Spacca a dimettersi. Altrimenti, nelle prossime ore, saranno gli
assessori Pd a farlo, "sempre che in queste ore - ha spiegato
Comi - non ci siano da approvare atti urgenti, e in questo caso
siamo pronti a farlo". Poi, se Spacca decidesse di restare al
suo posto, dovrebbe poter portare avanti solo atti di ordinaria
amministrazione che non richiedano la maggioranza in giunta. Ma
su questo punto non c'è ancora una lettura univoca da parte
degli uffici, trattandosi di un caso unico nel suo genere.
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