Vapore ad alta temperatura negli alveoli dei polmoni dilatati dall'enfisema per creare una cicatrice che li costringe a contrarsi, facilitando la respirazione, riducendo l'affaticamento e migliorando la qualità della vita. E' l'intervento tentato per la prima volta in Italia dalla Sod di Pneumologia degli Ospedali Riuniti di Ancona lo scorso novembre, presentato oggi alla stampa. "La scoperta dell'acqua calda" - come l'ha chiamata scherzosamente il suo artefice prof. Stefano Gasparini - era stata sperimentata prima solo in Germania. Nei casi in cui è possibile, può sostituire operazioni più invasive e ad alto rischio come l'asportazione di parte del polmone o l'introduzione di valvole e filamenti per ridurre la dilatazione causata dall'enfisema. Le broncopneumopatie cronico ostruttive colpiscono in media una persona su 10 e sono la quarta causa di morte nel mondo.
Insorgono soprattutto in chi fuma, ma possono derivare anche da inquinamento ambientale, esposizione professionale a polveri o fattori genetici.
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