(di Daniele Carotti) 'D-day' ad Ancona, dove 12mila persone sono state evacuate in via precauzionale durante le operazioni di disinnesco di una bomba d'aereo della Seconda Guerra Mondiale rinvenuta tra la zona degli Archi e la stazione ferroviaria, in pessime condizioni di conservazione ma ancora attiva e funzionante. Dalle 5 i residenti di quattro quartieri, informati nelle settimane precedenti con avvisi in sei lingue per raggiungere le comunità straniere, sono stati avvertiti dalle sirene della Polizia municipale della necessità di lasciare temporaneamente le loro abitazioni. Pericolo cessato dopo nove ore, poco prima delle 14, quando i militari del Reggimento Genio Ferrovieri di Castel Maggiore hanno tolto la seconda spoletta dall'ordigno carico di oltre 30 kg di esplosivo, poi fatto brillare prima delle 16 in una cava a Jesi. Articolata la macchina organizzativa messa in campo dal Comune con oltre 340 tra volontari - Protezione civile, Associazione nazionale carabinieri - e dipendenti. Nelle tre strutture sportive messe a disposizione, e anche nei bus navetta, sono però arrivate meno di 200 persone contro le 5mila previste. Il sospetto è che diversi siano rimasti in casa. In molti hanno giocato d'anticipo facendosi ospitare da amici e parenti o trascorrendo la giornata altrove. "Ci hanno detto che c'erano più assistenti che assistiti", ha scherzato la sindaca Valeria Mancinelli dopo la visita agli evacuati al Palaprometeo: in ogni caso, "c'è stata una grande cooperazione dei cittadini". Il piano di sicurezza, coordinato dalla Prefettura, ha messo in campo anche due droni dei vigili del fuoco che hanno sorvolato la zona rossa anche in funzione antisciacallaggio. Treni sospesi tra Falconara e Ancona, porto off limits per le navi e pescherecci spostati. Iniziata a rilento, l'evacuazione poi è filata liscia. Si è trattato di "un'operazione di protezione civile di altissimo livello", secondo il presidente della Regione Luca Ceriscioli. "Voglio congratularmi innanzitutto con gli artificieri dell'Esercito del Reggimento Genio Ferrovieri di Castel Maggiore - ha dichiarato il ministro della Difesa Elisabetta Trenta - per la delicata operazione di disinnesco e bonifica e poi con la Prefettura, con tutte le Forze dell'Ordine, con la Protezione Civile e con le Istituzioni Civili che hanno contribuito a ridurre al minimo il disagio". "Un po' di paura c'è ma è normale, penso che non succederà niente" ha detto Augusto Domeniconi mentre si apprestava a lascare con la moglie l'appartamento. Luigi, pescatore, non si è lamentato dell'alzataccia. "Sono abituato - ha sdrammatizzato -, se fanno evacuare vuol dire che è una cosa seria. Abbiamo chiesto l'assistenza per mia suocera da sette mesi allettata". La Croce Gialla, che con la Croce Rossa ha trasferito un'ottantina di pazienti disabili o con difficoltà in strutture sanitarie, l'ha portata al Palaprometeo, dove per i bambini c'è state anche l'animazione organizzata dai volontari.
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