"Lacci", cioè cavi in acciaio posti nei luoghi di passaggio della fauna selvatica, posizionati in modo da intrappolarla, numerose esche di carne con contenuto probabilmente tossico o velenoso e una gabbia 'trappola' per catturare animali di grande taglia. Un sito per l'attività di cattura illecita della fauna selvatica è stato rinvenuto nell'entroterra di Fermo dalla Polizia provinciale in azione per contrastare il fenomeno del bracconaggio nel territorio provinciale. Altre indagini hanno consentito poi di individuare, in flagranza di reato, i responsabili, che sono stati denunciati. Le esche sono state conferite all'Istituto zooprofilattico per gli esami tossicologici. Il materiale è ora sotto sequestro, a disposizione della Procura di Fermo. Per tutelare la pubblica incolumità, il Nucleo Cinofilo antiveleno Carabinieri Forestali del Parco Nazionale Monti Sibillini e la Polizia provinciale, hanno provveduto a rimuovere le esche, disattivare gli inneschi e a bonificare l'intero sito.
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