Anche l'Unione nazionale consumatori, oltre ai nonni materni e paterni del piccolo Francesco, 7 anni, di Cagli (Pesaro Urbino) morto il 27 maggio 2017 ad Ancona per un'encefalite scaturita da un'otite batterica bilaterale curata solo con presidi omeopatici, sarà parte civile nel processo ad Ancona contro il medico Massimiliano Mecozzi accusato di cooperazione in omicidio colposo.
L'associazione, ha spiegato il suo legale avv. Corrado Canafoglia, si batte contro le fake news in particolare per la tutela della salute delle persone: "Vogliamo si faccia massima chiarezza su questa tragica vicenda perché episodi del genere non devono più accadere". L'associazione chiede 50mila euro da devolvere alla prevenzione contro le notizie false. All'udienza non era presente l'imputato ma solo il suo legale, avv. Fabio Palazzo. Non si sono per ora costituiti parte civile i genitori del piccino condannati a tre mesi di reclusione per concorso con Mecozzi in omicidio colposo e in attesa del giudizio d'appello.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA