Da un lato la "rabbia" per il "sistemino Bonci", dal nome del geometra Simone Bonci del Comune di Ancona finito in carcere per corruzione in sospetti appalti pilotati; dall'altro la necessità di prendere decisioni con "lucidità" in base all'interesse della città a che le opere vadano avanti. Non nasconde il proprio stato d'animo la sindaca Valeria Mancinelli ("Sono inc... nera"), parlando di sprechi per "300mila euro", il valore degli appalti in odore di manipolazione che hanno portato ai domiciliari anche quattro imprenditori. Le opere realizzate ammontano a "35 milioni di euro, di cui 12-15 mln per strade", cento volte quelle contestate, Il Comune "è vittima" e in caso di processo sarà parte civile. La sindaca annuncia che, in assenza di sviluppi clamorosi, ci sarà un solo provvedimento 'cautelare' interno (escluso quello per Bonci) per gli altri 30 indagati (ipotesi diverse dalla corruzione):verrà spostato ad altro ufficio un tecnico destinatario di perquisizione, collega di scrivania del geometra.
Nessun provvedimento 'cautelare' invece, spiega, sarà preso per ora per gli altri indagati tra i quali quattro assessori - solo Paolo Manarini (lavori pubblici) ha ricevuto un avviso di garanzia contestuale alla perquisizione - tutti per ipotesi diverse dalla corruzione, ancora non ben delineate e chiarite: tutto ciò, precisa, per l'esigenza prioritaria di mandare avanti la "macchina dei lavori" che altrimenti si bloccherebbe in caso di sospensioni o altro. Attulmente, ricorda la sindaca, non ci sono gravi elementi che possano consigliare misure nei loro confronti.
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