Un terremoto nel terremoto.
L'Italia "zona rossa" per il coronavirus si abbatte come una
mannaia sulle speranze di ripresa delle popolazioni terremotate
dell'Umbria, delle Marche, del Lazio e dell'Abruzzo, che da
quasi 4 anni attendono l'avvio della ricostruzione. Il viaggio
tra la disperazione e la sfiducia di persone e amministratori
corre sulla dorsale appenninica, da Camerino a Norcia, passando
per Cascia, Visso, Castelsantangelo sul Nera e Ussita. Sindaci e
imprenditori sanno di dover far fronte a un'emergenza forse
ancora più grave di quella vissuta con gli eventi sismici del
2016. La gente è disorientata, davanti vede solo il buio e c'è
chi pensa di andarsene altrove. Intanto città e paesini sono
deserti, l'invito a restare a casa sembra essere rispettato, di
turisti ovviamente nemmeno l'ombra.
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