Una cinquantina di rappresentanti
delle aziende di trasporto di auto e bus privati delle Marche
hanno manifestato oggi davanti alla sede della Regione ad
Ancona, in contemporanea con altre città italiane, per chiedere
interventi di sostegno alla categoria, messa in ginocchio dalla
pandemia. Invocando l'intervento del governatore Ceriscioli al
grido di 'falliamo se i fondi non otteniamo', ed esibendo uno
striscione con la scritta 'bus turistici disastrati dallo
Stato', hanno denunciato di essere stati "dimenticati dalle
istituzioni" e di rischiare la chiusura. "Il Governo - hanno
detto Laura Bassano e Stefano Mignani, titolari di due delle 300
aziende marchigiane del settore, per un totale di circa 30mila
addetti - ha stanziato 120 milioni per i monopattini e mezzo
miliardo per il trasporto pubblico di linea, ma non un euro per
quello delle auto e dei bus privati con conducente, a parte i
600 euro ad aprile, che non sono arrivati neanche a tutti. Non
chiediamo interventi assistenziali, ma di lavorare".
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