Nel primo semestre dell'anno, a causa dell'emergenza Covid, oltre un'azienda su tre nelle Marche ha registrato un calo del fatturato di circa il 30%. Lo rileva un'indagine straordinaria di Banca d'Italia che, oltre al consueto rapporto sui dati 2019 per l'economia marchigiana, ha compiuto un approfondimento sugli effetti del lockdown intervistando un campione di imprese. Il calo medio del fatturato in sei mesi è stato circa del 25%, sopra la media nazionale. Diminuiti anche export (-9,5%) e investimenti. Il calo di pil 2020 nazionale è stimato al -9%; stesso scenario o peggiore è prevedibile per le Marche nelle quali lo stop ha inciso su attività che occupano il 43% della forza lavoro. Il direttore della sede di Ancona Gabriele Magrini Alunno e Giacinto Micucci (ufficio studi) hanno rilevato una significativa differenza però tra le aziende: più colpite nel manifatturiero (moda, calzature, meccanica) e nei servizi (turismo, trasporti, ristorazione); meglio è andata per altre dei settori alimentare, agrindustria e farmaceutico.
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