"L'attività di cerca e raccolta dei
tartufi, laddove rappresenta attività lavorativa, è consentita,
nel rispetto delle norme sanitarie di prevenzione del contagio,
anche al di fuori del proprio Comune di residenza, domicilio o
abitazione, a condizione che il raccoglitore abbia sempre con sé
il tesserino di abilitazione alla cerca e raccolta in corso di
validità; copia della ricevuta del versamento della tassa
regionale dell'anno in corso; copia dell'attestazione del
versamento per sostituto di imposta del modello F24 se non
titolare di P.Iva specifica. La raccolta amatoriale o hobbistica
dei tartufi nonché quella dei funghi può essere invece
effettuata esclusivamente nel Comune di residenza". Lo
sottolinea il vicepresidente della Regione Marche e assessore
all'Agricoltura Mirco Carloni in riferimento all'ordinanza del
Ministero della Salute con la quale la Regione Marche è
sottoposta alle misure restrittive della cosiddetta "zona
arancione" di cui all'articolo 2 del Dpcm del 3 novembre 2020.
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