I primi due impianti di
risalita di Frontignano - le seggiovie quadriposto lo
"Schiancio-Le Saliere" e "Pian dell'Arco-Belvedere" - dopo 4
anni dal sisma sono stati recuperati e ora sono soltanto in
attesa dei collaudi da parte dell'Ustif-Ufficio speciale
trasporti a impianti fissi. Ma sulla loro riapertura, in vista
della stagione invernale, incombe l'emergenza Covid e tutta una
parte amministrativa legata alla gestione stessa degli impianti.
"La pandemia è il problema principale - spiega all'ANSA il
sindaco di Ussita, Silvia Bernardini - ma stiamo lavorando per
risolvere anche il nodo di chi si occuperà, appunto, della
gestione degli impianti, visto che la società Sibillini non
esiste più. Al momento - aggiunge - la soluzione è che ad
occuparsene sarà direttamente il Comune, poi in futuro vedremo
se trovare altre soluzioni". "Il nostro obiettivo, coronavirus
permettendo, sarebbe di poter riaprire questo inverno, anche se
le cose da sistemare sono molte, come ad esempio ripulire le
piste da sci, in questi 4 anni post terremoto sono state
lasciate a se stesse", dice ancora il sindaco. "Intanto
l'emergenza Covid sta rallentando le operazioni di collaudo",
racconta, invece, Marco Rinaldi che è il direttore di esercizio
degli impianti di Frontignano e Monte Prata. Per quest'ultima
stazione, Rinaldi fa sapere che da lunedì prossimo, 23 novembre,
inizieranno i lavori alla parte meccanica della seggiovia Valle
dell'Angelo-Monte Prata da parte dei tecnici della Doppelmayr
Italia. "In 2 settimane - spiega Rinaldi - saranno conclusi e
anche questo impianto sarà a disposizione degli amanti della
montagna". Ovviamente sempre covid permettendo.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA