Alcuni pusher al telefono si vantavano apertamente di essere riusciti a guadagnare 150 mila euro in pochi mesi, pur stando agli arresti domiciliari; altri percepivano anche il reddito di cittadinanza che è stato revocato a seguito dell'inchiesta. Con l'operazione di polizia "Cipro" la Squadra mobile di Ascoli Piceno, diretta da Patrizia Peroni, ha sgominato all'alba un'organizzazione che si riforniva di cocaina in provincia di Teramo e la spacciava cocaina sulla piazza ascolana: oltre una quarantina i clienti tra cui anche ragazzi, commercianti e liberi professionisti. Sei gli ordini di custodia cautelare eseguiti su ordine del gip Annalisa Giusti chiesto dal pm Mara Flaiani; in due sono finiti in carcere e altre quattro persone - tra cui tre donne - sono state poste agli arresti domiciliari. Nel corso delle indagini, durate sei mesi, sono stati sequestrati 120 grammi di cocaina.
Gli arrestati sono tutti accusati in concorso di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Intercettazioni ambientali e telefoniche, oltre che immagini carpite da telecamere e accertamenti tradizionali, hanno permesso di far emergere un mercato lucroso per gli stupefacenti. Denunciato a piede libero anche un minorenne romeno: sul ragazzo, sospettato di aver partecipato all'attività di spaccio, indaga la Procura per i Minori di Ancona. All'operazione hanno collaborato anche agenti delle Volanti di Ascoli, del reparto prevenzione crimine di Pescara e l'unità cinofila: il pastore tedesco Buk (4 anni) in una delle case perquisite ha scovato 330 gr di marijuana, già divisi in dosi pronte per lo spaccio.
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