Un progetto, ancora in fase preliminare, per il "potenziale sviluppo di un vaccino a Dna anti-Sars-Cov2 e la sua validazione, in collaborazione con altri enti di ricerca". E' una delle numerose attività nel campo della ricerca scientifica per fronteggiare l'emergenza Covid-19, che sta svolgendo l'Università di Camerino dal marzo scorso, seguendo anche le indicazioni del ministero dell'Università che sollecitò gli Atenei italiani a impegnarsi nella ricerca in questo ambito. E' lo stesso ateneo a comunicarlo in una nota in cui elenca le iniziative poste in essere.
Tra queste, appunto, "il progetto per il potenziale sviluppo di un vaccino a Dna anti-Sars-Cov2 e la sua validazione, condotto in collaborazione con altri enti di ricerca". Unicam precisa che "il progetto è ancora in fase preliminare ed è stato presentato a finanziamento, nel mese di dicembre, alla Regione Marche". "È indubbio quindi che, - spiega l'università - pur non inserendosi nella filiera della produzione farmaceutica e non producendo pertanto direttamente farmaci e vaccini, il contributo della ricerca, da parte degli Atenei italiani, sia ancora una volta fondamentale".
Quanto alle attività nel complesso, l'ateneo ricorda che la ricerca di Unicam "è stata ancora una volta al servizio della collettività". "In questa enorme tragedia della pandemia che ha colpito la popolazione mondiale - afferma il rettore Claudio Pettinari - stiamo iniziando a comprendere l'importanza e il valore della ricerca condotta nei laboratori degli atenei e dei centri di ricerca. Sostenere la ricerca scientifica, che è sempre suffragata dalla veridicità dei dati - conclude - significa investire su noi stessi, sul nostro benessere, sulla nostra quotidianità, oltre che sui nostri giovani, sul loro futuro e sul futuro dell'intera società".
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