Sono migliorate le condizioni di salute della 51enne di San Benedetto del Tronto risultata positiva alla variante sudafricana del Covid 19 e ricoverata in rianimazione. Lo ha reso noto oggi l'Area vasta 5 di Ascoli Piceno. Il cluster è partito dalla nipote, una 23enne rientrata dalla Svezia il 4 febbraio con tampone negativo, ma che ha accusato il giorno seguente sintomi ed è risultata positiva al Sars-Cov 19; la ragazza è stata posta in isolamento e, con immediato contact tracing, sono stati posti in isolamento tutti i suoi familiari ed i contatti stretti. Il fatto che la donna fosse rientrata da un paese straniero e fosse positiva ha indotto il Sisp ad attivare il monitoraggio delle varianti, attraverso l'invio al laboratorio di Virologia di Ancona del campione, per la sequenziazione dell'RNA. Il 16 febbraio l'esito ha confermato che si trattava di variante sudafricana del covid. La stessa a cui sono risultati positivi la madre e i due fratelli della giovani e poi la zia, giunta al pronto soccorso di San Benedetto il 19 febbraio e subito ricoverata in Medicina d'urgenza con una grave polmonite. Il 25 febbraio per il peggioramento del quadro respiratorio si è resa necessaria l'intubazione e la ventilazione meccanica con ricovero in terapia intensiva. Dopo 12 giorni di terapia intensiva e miglioramento del quadro respiratorio è stata svezzata dalla ventilazione meccanica e trasferita nel reparto intensivo Covid 1 ed ora sta molto meglio. La direzione di Area Vasta 5 informa che non ci sono stati altri positivi collegati al caso in questione e sottolinea l'importanza del tracciamento dei contatti, visto che il virus ha ripreso a diffondersi.
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