Un Codice Etico per il made in
Italy, per confermare la garanzia della qualità superiore
dell'origine italiana dei prodotti. E' quello rilasciato
dall'Istituto Tutela Produttori Italiani di Fermo: per
ottenerlo, spiega il direttore di ITPI Nazzareno Vita, "bisogna
innanzitutto produrre interamente in Italia, che è il primo
requisito, a cui se ne aggiungono altri tre, che sono: massima
tutela del consumatore, tutele assolute per addetti e
collaboratori, massimo rispetto per l'ambiente, inteso quindi
come prodotto finale eco-sostenibile". L'Istituto ha introdotto
il marchio del Codice Etico "per superare la giungla di codici
etici che abbiamo in Italia, ma senza un preciso disciplinare da
seguire e senza alcuna garanzia per il consumatore finale. Da
sempre sosteniamo che il Codice Etico per le aziende che
producono in Italia deve essere uguale per tutti; è essenziale
non solo per il consumatore, ma anche per il sistema
produttivo". Per ottenerlo, servono "al massimo di un paio di
mesi di lavoro, in questo arco di tempo è prevista anche una
visita ispettiva". L'Istituto Tutela Produttori Italiani è
l'organismo preposto al rilascio della certificazione 100% made
in Italy con circa 1.500 aziende certificate, 20 tecnici con 2
strutture operative e più di 20mila partner commerciali
all'estero. Opera in tutti i settori "da quello artigianale a
quello industriale e nel manifatturiero: in particolare nella
moda, pelletteria e accessori, nell'arredo, nel tecnico,
nell'agroalimentare, nella cosmesi e anche nel mondo della
meccanica". Secondo Vita "la certificazione 100% made in Italy
e la relativa specifica del Codice Etico rafforzano le imprese
che hanno rapporti con la pubblica amministrazione e con i brand
internazionali".
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