"Riduzione dell'età media dei pazienti Covid al Pronto soccorso di Ancona, ora di circa "55-60 anni" e con "quadri clinici e respiratori decisamente peggiori".
A fare il parallelo tra la prima ondata pandemica e la terza, caratterizzata dalla marcata presenza di varianti isolate dalla Virologia nelle Marche in particolare da inizio febbraio, sono il primario del Pronto soccorso e Obi di Ancona, dott.ssa Susanna Contucci, e il direttore del Dipartimento d'emergenza, dott. Aldo Salvi, a margine della presentazione nuova Tac per pazienti Covid davanti al Pronto soccorso di Ancona al fine di 'separare' i percorsi.
I pazienti Covid che arrivano al pronto soccorso hanno un'età media più bassa, "intorno a 55.60 anni", riferisce Salvi considerando che "molti altri vengono assistiti a domicilio dalle Usca, e assistiamo a criticità che persistono più a lungo, anche due, tre o quattro giorni di più rispetto al marzo 2020".
Nell'ultimo periodo tra i vari degenti c'è stata una 25enne ma, precisa Salvi, "probabilmente ci sono pazienti anche più giovani: vediamo spesso soggetti sani privi delle patologie che si ritengono responsabili o favorenti l'infezione".
Nei giorni scorsi è aumentata la pressione su ospedali e pronto soccorso marchigiani per l'impennata di ricoveri Covid e si è assistito a lunghe file al Pronto soccorso di Ancona (ora 20 assistiti) di ambulanze che attendevano, anche fino a 14 ore, di 'scaricare' pazienti: "non avevamo ulteriore disponibilità di erogatori di ossigeno al Pronto soccorso - spiega il dott. Salvi - quindi i pazienti che avevano bisogno di ossigeno Covid non avremmo avuto modo di assisterli nella nostra area, siamo stati costretti ad assumere questa decisione".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA