I saggi archeologici compiuti
nell'area dell'ex maglificio Icomas nel centro storico di Fano
(Pesaro Urbino) hanno confermato l'esistenza dell'antico Tempio
della Fortuna, il cui primo imponente muro cui si addossano dei
setti radiali a costituire un cripto-portico fu rinvenuto nel
1840 nel complesso di Sant'Agostino, attiguo alla fabbrica di
maglieria. Lo hanno reso noto oggi il sindaco di Fano Massimo
Seri, la soprintendente delle Marche Marta Mazza insieme alle
funzionarie della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e
Paesaggio Maria Raffaella Ciuccarelli e Simona Guida.
Nell'antica filanda, acquistata dal Comune di Fano di recente
per circa 700mila euro dopo una trattativa ventennale con il
privato, qualche anno fa furono scoperti dei resti di un teatro
romano risalente al II secolo d.C., poi sistemati per consentire
una preliminare fruizione pubblica. Adesso grazie ad un
investimento di circa 70mila euro sono stati eseguiti ulteriori
scavi che hanno rivelato l'importante scoperta. "Gli scavi
appena condotti - hanno rilevato i vertici della Soprintendenza
marchigiana - hanno consentito di mettere in luce il muro
esterno speculare del cripto-portico, sul lato sinistro,
realizzato secondo la stessa tecnica delle strutture conservate
sotto Sant'Agostino, con la tecnica dell'opus vittatum che
prevede un nucleo cementizio rivestito di blocchetti di pietra.
Dal punto di vista scientifico - hanno concluso - si aprono
opportunità di studio e di approfondimento per mettere in
rapporto l'area in cui insistono i resti del teatro romano con
quelli di Sant'Agostino". Questi ultimi sono indicati da molti
studiosi di archeologia come probabile luogo di costruzione
della celebre basilica di Vitruvio.
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