Il terremoto prima e l'emergenza Covid poi non hanno fermato l'Università degli Studi di Camerino che, oltre a portare avanti la formazione didattica, è riuscita anche a realizzare una nuova "casa" per la ricerca scientifica.
Stamani, alla presenza tra gli altri del ministro
dell'Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, del capo
della Protezione civile, Fabrizio Curcio e dell'ex Angelo
Borrelli, è stato inaugurato ChIP, acronimo di Chemistry
Interdisciplinary Project, il padiglione destinato proprio alla
ricerca scientifica dell'ateneo camerte.
Si tratta di un
edificio di circa 7 mila metri quadrati, con 44 laboratori,
altri 6 interdisciplinari, aule per dottorandi e per docenti.
Ospiterà 100 ricercatori. La costruzione è stata realizzata con
le ultime più importanti tecniche antisismiche. "Questa nuova
sede è il simbolo della rinascita, della ripartenza, di
un'attività di grande prestigio", dice all'ANSA il rettore,
Claudio Pettinari. "Questa struttura - aggiunge - è idonea per
fare ricerca come l'Unione europea ci chiede e la possiamo
applicare a una serie di settori che vanno dalla sostenibilità,
all'agroalimentare, passando anche per la farmaceutica". "Qui
daremo vita a una chimica moderna, non tossica, ma pensata per
il benessere delle persone", dice ancora Pettinari. "Lavoreremo
- annuncia il rettore — che a farmaci che potranno tornare utili
in caso di nuove pandemie". A sottolineare l'importanza della
nuova struttura sono stati anche il sindaco di Camerino, Sandro
Sborgia e il vice presidente del consiglio regionale, nonché ex
sindaco della città, Gianluca Pasqui. A benedire il nuovo polo
per la ricerca il vescovo Francesco Massara.
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