Prima un incidente su una
piattaforma metanifera al largo delle coste di Ancona con
relativo sversamento in mare di un certo quantitativo di
prodotto (idrocarburo) inquinante. Poi, la segnalazione
satellitare per la presenza di diverse macchie inquinanti lungo
il litorale marchigiano da San Benedetto a Pesaro, passando per
Ancona. Fortunatamente, nulla di vero: sono gli scenari
ipotizzati in due esercitazioni portate avanti il primo e il 5
ottobre, dalle Capitanerie di Porto marchigiane, coinvolgendo
anche le Prefetture delle Marche, diversi Comuni costieri,
nonché la struttura regionale di Protezione Civile ed alcune
società private tra cui l'Eni spa. Nel caso dell''incidente'
sulla piattaforma metanifera, la simulazione ha comportato il
dispiegamento delle risorse antinquinamento predisposte dalla
Società Eni per il confinamento e la bonifica del tratto di mare
attorno alla piattaforma; il tutto alla presenza delle unità
navali della Guardia Costiera di Ancona. Nel secondo scenario,
con il coordinamento della Direzione Marittima di Ancona,
impiegate le Capitanerie di Porto di Ancona, di Pesaro e di San
Benedetto del Tronto nelle operazioni di disinquinamento. In
questo caso l'esercitazione ha riguardato l'impiego in mare
delle risorse navali della flotta antinquinamento Castalia messe
a disposizione dal Ministero della Transizione Ecologica, di
stanza nei porti di Ancona e San Benedetto del Tronto.
"Pienamente raggiunto lo scopo della settimana esercitativa - il
commento finale della Guardia costiera: a fronte dei vari e
complessi scenari ipotizzati, l'intera organizzazione regionale
di contrasto agli inquinamenti in mare, incentrata sul ruolo
della Guardia Costiera per il coordinamento degli aspetti
marittimi, ha risposto con prontezza e sono stati quindi
consolidati i legami tra le Istituzioni e le Amministrazioni
locali per fronteggiare le emergenze ambientali di origine
marino".
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