Garantire alle pazienti oncologiche
la dignità di sentirsi belle anche nella malattia, senza perdere
i capelli. Con questa finalità lo Iom di Jesi e della Vallesina
onlus ha donato un casco refrigerante di nuova generazione
all'Oncologia dell'Ospedale Carlo Urbani di Jesi. Il casco
assicura la refrigerazione del cuoio capelluto durante le
terapia, prevenendo nel 50% dei casi l'alopecia causata da
alcuni farmaci chemioterapici. L'apparecchio è stato presentato
oggi alla stampa presso la direzione medica del nosocomio,
presenti l'assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini,
il direttore generale Asur Marche Nadia Storti, il sindaco
Massimo Bacci, la presidente Iom di Jesi Anna Quaglieri, il
dirigente medico di Oncologia Mobin Safi. "Le cure oncologiche
non riguardano solo la sfera farmacologica, ma anche quella
psicologica. Un concetto che abbraccia la capacità delle persone
ad autostimarsi per reagire alla malattica e agevolare la cura",
è stato detto. "È un macchinario importante che dovremmo
garantire a tutte le donne colpite da patologie neoplastiche -
ha aggiunto Saltamartini -. Le Marche vantano un'altissima
performance nelle cure oncologiche che dobbiamo ulteriormente
potenziare rafforzando la rete oncologica regionale". Al fianco
dei pazienti oncologici della Vallesina, il locale comitato
dello Iom propone da molti anni numerosi progetti tra cui, con
avvio a breve, un corso di maquillage "per insegnare alle donne
a rimanere in ordine, anche nella malattia, e sentirsi meglio"
come spiegato dalla presidente Quaglieri. "Per i pazienti
significa la possibilità di conservare il controllo della vita
privata, incoraggiando un atteggiamento positivo verso il
trattamento", ha concluso il dottor Safi.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA