Alle amministrative "il Pd ha fatto
bene perché ha capito il momento politico: dopo 18 mesi di
pandemia gli italiani chiedono serenità, stabilità, vedono i
progressi che il Paese sta facendo, non solo sul sanitario, ma
anche sul fronte dell'economia, una certa maggiore sicurezza,
l'autorevolezza riconosciuta in Europa e in tutto il mondo a
Mario Draghi". E' l'analisi del direttore dell'Avanti ed ex
ministro socialista della Giustizia Claudio Martelli, fatta a
margine di un incontro a Ancona. "Invece - ha aggiunto - non lo
hanno capito Salvini e Giorgia Meloni, che hanno continuato a
strepitare, a fare una gara a chi gridava più forte e più a
lungo, facendo mille distinzioni. Ogni cosa doveva essere un po'
di più o un po' di meno. Se sei d'accordo sull'essenziale, basta
- ha concluso -. Credo che gli italiani non sopportino più
questo e lo dicono anche i risultati elettorali". Il
centrosinistra è ormai "un arcipelago vasto" e non c'è "niente
di male se l'isolotto maggiore è del Pd, ma non si deve
replicare la storia della Quercia e dei cespugli. Quella non
funziona proprio più" ha detto ancora, rispondendo alle domande
dei giornalisti e facendo notare che lle comunali a Roma, "il Pd
è andato al suo minimo storico, eppure Gualtieri ha vinto con il
concorso di non so quante liste, nove o dieci . Per l'ex
ministro socialista la stagione di Tangentopoli è
"indubbiamente" un vulnus nella storia della sinistra "che non è
stato affrontato", anche se per la verità "alcuni esponenti del
Pci-Pds-Ds-Pd in momenti diversi lo hanno fatto" . Per Martelli
però "il socialismo, le idee socialiste, la cultura socialista,
le grandi riforme fatte dai socialisti" vanno recuperati: "mi
stanno a cuore ovunque si diffondano, che sia il Pd, Forza
Italia, Calenda, Renzi, la Bonino. Il socialismo è una cosa
troppo grande per stare in un partito dello 0,4%. E' la civiltà
del lavoro di questo Paese, dei diritti a tutti, sociali e
civili. Questo va preservato, anzi rilanciato, perché è un
contributo indispensabile alla sinistra degna di questo nome"
che altrimenti sarebbe "un compromessino storico in salsa 2021".
All'incontro hanno partecipato gli ex parlamentari socialisti
Angelo Tiraboschi e Franco Trappoli.
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