Presidio dei lavoratori Elica sotto
la Prefettura di Ancona per sollecitare una nuova convocazione
del tavolo istituzionale al Mise. Consegnato un documento al
prefetto, Darco Pellos. "L'andamento dell'azienda è mutato ed
oggi Elica un carico di lavoro importante e riesce a marginare
come non era mai accaduto negli ultimi anni, di conseguenza le
ragioni aziendali del piano annunciato 7 mesi fa, oggi vengono a
mancare", spiegano in una nota i sindacati Fiom, Fim, Uilm,
riferendosi ai dati della trimestrale della multinazionale
fabrianese, leader nel settore delle cappe aspiranti, con tutti
indicatori positivi, la crescita del 29,6% del segmento Cooking,
proprio quello interessato dal piano di riorganizzazione a base
di esuberi, delocalizzazioni e chiusura di uno stabilimento. Con
22 milioni di euro, derivanti dalla vendita di azione della
controllata in India alla Whirlpool, che - come dichiarato
dall'azienda - sono pronti per essere investiti. Per il
Coordinamento sindacale, dunque, gli esuberi ancora sul tavolo,
oltre 200 rispetto ai 409 annunciati a fine marzo, possono
essere ridotti ulteriormente. "È necessario quindi perseguire la
concretezza richiamata dalla viceministra Alessandra Todde, che
vogliamo raccogliere e rilanciare, chiedendo con forza
l'azienda, come già fatto alla fine dell'incontro del 19
ottobre, di tornare al tavolo ministeriale, con del lavoro
certo, aggiuntivo e qualificato per le fabbriche italiane, che
dia credibilità e sostenibilità in prospettiva ad un progetto
industriale da condividere e con un piano di investimenti che ne
renda attuabile la costruzione e che restituisca la centralità
al territorio di Fabriano nelle strategie della multinazionale:
territorio e persone a cui Elica deve la sua fortuna ed il suo
ruolo di leader mondiale nel mercato di riferimento", conclude
la nota del Coordinamento unitario del gruppo Elica.
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