Era il 24 agosto 2016, quando, in una notte d'estate, l'Italia si ritrovò spezzata in due dal terremoto. Era la prima di una lunga serie di scosse, che fino al 18 gennaio avrebbe contato 303 vittime e 41 mila sfollati tra Umbria, Lazio, Marche e Abruzzo. L'apice, una domenica mattina, il 30 ottobre 2016, esattamente cinque anni fa. Una furia che in cinque mesi ha distrutto e danneggiato fabbriche e abitazioni, ma anche 5 mila edifici di interesse culturale, con oltre 20 mila beni mobili da "salvare".
Del loro destino - anche alla luce del recente annuncio del Commissario Giovanni Legnini secondo cui il processo di ricostruzione finirà solo nel 2031 - e di quanto si è fatto in questi anni per il loro recupero si è parlato nel nuovo Ansa Incontra, realizzato da ANSA in collaborazione con ALES e dedicato a "L'Art Bonus per il restauro dei beni danneggiati dal sisma 2016 nel centro Italia", in streaming su Ansa.it. Un incontro, moderato dalla caporedattrice della redazione cultura dell'ANSA Elisabetta Stefanelli, anche per fare il punto sulla norma fiscale con 65% di credito di imposta introdotta nel 2014 che in Italia sta cambiando la cultura della donazione in favore del patrimonio.
"È stato un terremoto devastante - ricorda oggi Paolo Iannelli, soprintendente speciale per le aree colpite dal sisma 2016 - La diffusione del danno impose subito strategie diverse, a partire dalla creazione di una sovrintendenza ad hoc. Appariva chiaro a tutti che i tempi di ricostruzione sarebbero stati lunghi e che bisognava salvare tutti quei beni mobili" rimasti "prigionieri" di crolli e macerie". Ed è proprio nell'emergenza che l'Art Bonus è diventato ancor di più un modo per aiutare concretamente. "A oggi - dice il presidente e ad di Ales Spa, Mario De Simoni - abbiamo raccolto oltre 600 milioni di euro e le donazioni non si sono fermate neanche durante la pandemia. In tutto, contiamo oltre 2.100 enti beneficiari, 24 mila mecenati di cui più di 15 mila sono persone fisiche. Abbiamo 4.600 progetti, di cui 2 mila già chiusi". Tanti, ma, incalza De Simoni, "credo sia il momento per lanciare un appello alle aziende di tutta Italia perché intervengano con l'Art Bonus in aiuto alle aree sismiche".
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