Via libera dei
lavoratori Elica all'ipotesi di accordo sottoscritto, il 9
dicembre, al Mise fra il management della multinazionale di
Fabriano (Ancona), leader mondiale nel settore delle cappe
aspiranti, e i rappresentanti di Fim-Fiom-Uilm, comprese le Rsu
di stabilimento. Hanno votato 469 lavoratori pari all'86% del
totale ed al 93% dei presenti al voto. A favore dell'accordo si
sono pronunciati 426 dipendenti (90,9%), contro 32 (6,8%),
astenuti 11 (2,3%). "Adesso si costruisca insieme il futuro
dell'azienda sul territorio", il commento della segreteria della
Fiom di Ancona. A partire da marzo, o da un mese successivo da
definire, Elica farà ricorso per 24 mesi ai contratto di
solidarietà, prorogabili per altri 12 mesi, con una riduzione
massima dell'orario di lavoro del 25%, ma saranno garantite a
tutti almeno 30 ore di lavoro settimanali, con l'impegno che fra
tre anni il personale si attesti a 400 dipendenti a tempo pieno.
Quanto agli incentivi per le uscite volontarie, l'obiettivo è
stato fissato a 150 persone, è prevista un'integrazione alla
indennità di Naspi per coloro che possono agganciare la pensione
durante il relativo periodo di fruizione, mentre per gli altri
sono previsti incentivi fino a un massimo di 75mila euro.
La fabbrica di Cerreto D'Esi cesserà l'attività, ma i suoi
dipendenti verranno tutti trasferiti a Mergo. Sul sito lasciato
da Elica è previsto un piano di reindustrializzazione, che
potrebbe offrire opportunità occupazionali. Per la fabbrica di
Mergo rientrerà dall'estero la produzione di circa 200mila cappe
di alto di gamma. Per il prossimo biennio, sono inoltre previsti
investimenti in prodotto e processo per 7,5 milioni di euro e
percorsi formativi necessari alle nuove tipologie di produzione
ed alla mobilità tra reparti che servirà a garantire lavoro a
tutte le persone che resteranno in Elica.
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