Si è aperto oggi ad Ancona in Corte d'assise di appello il processo di secondo grado per la strage della discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo: sul banco degli imputati sei giovani del Modenese, già condannati in primo grado (pene comprese tra i 10 e i 12 anni e 4 mesi di carcere) e ritenuti componenti della cosiddetta "banda dello spray".
Diffondendo una sostanza urticante nel locale, stracolmo di persone in attesa di Sfera Ebbasta, nella notte tra il 7 e l'8 dicembre 2018, avrebbero procurato un fuggi fuggi e un accalcamento in cui morirono schiacciate, per il cedimento di un ringhiera, sei persone: cinque adolescenti e una mamma di 39 anni. Appello chiesto sia da accusa sia dalla difesa. La sentenza potrebbe arrivare il 10 o il 17 marzo. Prossima udienza 20 gennaio.
La Procura generale sollecita il riconoscimento dell'accusa di associazione a delinquere, 'caduta' in primo grado; le difese sostengono l'estraneità ai fatti dei loro assistiti, giovani di circa 20 anni, che secondo l'accusa sarebbero entrati in azione alla Lanterna Azzurra con un modus operandi già attuato in altri locali in varie parti d'Italia: creare confusione e approfittarne per strappare collanine o altri oggetti preziosi.
In primo grado erano stati riconosciuti responsabili di omicidio preterintenzionale, rapine, furti con strappo e lesioni personali. Della banda secondo l'accusa, facevano parte altri due ragazzi: uno è morto in un incidente stradale, pochi mesi dopo la strage in discoteca; per l'altro, un bolognese è stata chiesto recentemente il rinvio a giudizio.
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