Lezione di diritto del lavoro ai
tempi delle delocalizzazioni, non tra i banchi di scuola ma tra
gli operai in sciopero ai cancelli della fabbrica per difendere
il posto di lavoro. Accade a Jesi (Ancona), dove una trentina di
studentesse e di studenti di due quinte classi dell'Iis Cuppari
Salvati ad indirizzo economico, sotto la guida del professore
Ero Giuliodori, hanno raggiunto il presidio dei lavoratori della
Caterpillar per capire i motivi della mobilitazione. Il presidio
continua ininterrottamente dal 10 dicembre scorso, da quando
cioè la multinazionale americana ha annunciato ai lavoratori, a
sorpresa, di voler chiudere lo stabilimento e dare avvio alla
procedura di mobilità. "L'annuncio è stato per noi un fulmine a
ciel sereno, eppure la produzione andava bene, gli ordini
c'erano, si facevano straordinari, e attendevamo anche
l'assunzione di alcuni interinali. Dicono che vogliono
trasferire all'estero la produzione di cilindri oleodinamici e
contenere così i costi", hanno raccontato gli operai agli
studenti. Ai ragazzi gli operai hanno ricordato come, tra gli
anni '70 e '80, i lavoratori si mobilitarono per salvare la
storica azienda Sima, oggi Caterpillar, dalla chiusura per crisi
finanziaria, con la solidarietà di tutta la città e i
'picchetti' di centinaia di studenti delle superiori.
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