Assemblea oggi dei lavoratori della
Caterpillar di Jesi, dopo l'esito negativo dell'incontro di
venerdì al Mise con la multinazionale americana che non intende
recedere dalla volontà di chiudere lo stabilimento. "Stiamo
valutando le prossime iniziative di mobilitazione, dovremmo
alzare il tiro questa settimana e nelle prossime, per cercare di
portare l'azienda verso le nostre richieste", ha fatto sapere
Tiziano Beldomenico, segretario regionale Fiom Cgil. "Il nostro
obiettivo - ha aggiunto - rimane ritirare o sospendere la
procedura di mobilità, chiedendo poi al Ministero un anno di
cassa integrazione per transizione occupazionale. L'azienda, da
parte sua, ha dato disponibilità per chiedere un anno di cassa
integrazione o per cessazione o per transizione, ma vincolato
all'accordo che alla fine del periodo i lavoratori che non sono
stati riassorbiti possono essere licenziati. Un accordo del
genere noi non potremo firmarlo".
C'è bisogno peraltro di tempo per trovare un investitore che
garantisca la continuità lavorativa e occupazionale del sito,
ribadisce Beldomenico, ricordando l'interesse manifestato dalla
Duplomatic, azienda dell'hinterland milanese, e a cui la
Caterpillar ha chiesto una lettera di intenti. Altre due aziende
sarebbero interessate, secondo quanto riferito dalla proprietà
all'incontro al Mise di venerdì. La stessa Fiom Marche avrebbe
ricevuto richieste di informazioni sullo stabilimento di Jesi da
parte di imprenditori, riferisce Beldomenico: "almeno in due ci
hanno contattato, porteremo i loro nomi al Mise e alla Regione
se sono proposte concrete. Intanto - ha concluso - siamo in
attesa di una nuova convocazione da parte del Ministero, e va
avanti la denuncia al Tribunale per comportamento antisindacale
della Caterpillar. L'udienza sarà discussa il 9 febbraio".
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